I luoghi
In uno spazio ristretto, il Friuli-Venezia Giulia racchiude ambienti, paesaggi, storia, arte e cultura diversificati, che concorrono a formare una realtà varia, articolata e complessa. Dall’anfiteatro montano, sezione terminale dell’arco alpino, si scende all’ampia fascia pedemontana e collinare morenica. Agli interessanti e svariati aspetti geologici si accompagna la dolcezza del paesaggio punteggiato da numerosi castelli che costituivano, a partire dall’Alto Medioevo, la linea difensiva di quest’area che, per la sua posizione naturale, era terra di passaggio e spesso di conquista.
L’alta pianura, specie nel Friuli occidentale, è caratterizzata da terreni aridi e permeabili detti Magredi, o terre magre, dove anche i fiumi scompaiono e corrono sotto terra per riaffiorare più a valle, in quella che è nota come la linea delle risorgive.
Gli aridi Magredi sono oggi resi fertili da un imponente sistema di irrigazione e la rigogliosa zona delle risorgive, con la sua fiorente agricoltura, è caratterizzata dal verde naturale lungo i fiumi e da boschi planiziali.
Infine il salto verso il mare: le ampie lagune di Marano e di Grado e la foce dell’Isonzo disegnano la bassa costa occidentale; a Est la costa diviene alta e rocciosa, con le insenature come quelle di Duino e Sistiana, sino a Trieste e Muggia. Il territorio su cui sorge Maniago è caratterizzato da un ambiente naturale ricco e vario, comprendente aspetti tipici della montagna e della pianura, delimitato dai corsi del Cellina e del Colvera, dal monte Jouf e dalla vasta area dei Magredi.
Il Cellina, a ovest, scende dall’omonima valle, lunga più di 40 km, a tratti luminosa e solare, a tratti scura e profonda, e sbocca nella zona pianeggiante dopo aver superato la gola di Ravedis, di recente chiusa da una diga. La Val Cellina racchiude al suo interno località incantevoli quali Barcis (il cui lago sarà sede dei prossimi campionati mondiali di motonautica), Claut, Cimolais, nel cui territorio si trova il famoso “Campanile” naturale della Val Montanaia.
Dal lago di Barcis parte una strada panoramica che porta al comprensorio sciistico del Piancavallo. Da questo punto, il torrente costeggia il territorio di Maniago, ma non vede quasi il paese perchè scorre molto più in basso; sugli argini sono ben evidenti i terrazzamenti dovuti agli abbondanti depositi di materiale, anche fino a duecento metri di profondità , successivamente scavati da fenomeni di erosione.
La zona comprende anche il torrente del Vajont, tristemente famoso per la costruzione della diga che nel 1963 determinò la frana e cambiò profondamente la conformazione del territorio. Lungo il lato orientale del paese si incontra il Colvera, torrente dalle acque limpide, che si forma dalla confluenza di due distinti rami provenienti dalle montagne immediatamente a ridosso del paese: il monte Jouf (m 1224), di calcare cretacico e, subito dietro, il massiccio dolomitico del Raut (m 2025).
All’interno della val Colvera troviamo luoghi affascinanti quali Casasola, Frisanco e Poffabro, inserito dalla rivista Travel nella guida di ottobre 2003 dei 50 borghi più belli d’Italia. La rivista Airone del mese di agosto aveva addirittura proclamato Poffabro, il borgo più bello d’Italia.
La Val Tramontina, infine, é caratterizzata da uno splendido paesaggio in cui sono i laghi a farla da padrone. Il lago di Redona, quello di Ca’ Selva e quello di Ca’ Zul (detto anche del Ciul), rendono particolarmente magico questa parte del territorio maniaghese.
Ricca di boschi, sentieri montani e borghi rurali, é oggi meta di numerosi turisti e di coloro che amano la natura incontaminata.